La Necropoli etrusca

La scoperta tra il 1869 e il 1871 del sepolcreto etrusco nel cimitero comunale della Certosa ha dato avvio ad una serie fortunata di scavi archeologici, diretti dall'archeologo bolognese Antonio Zannoni, grazie ai quali è stata chiarita la ricostruzione storica e topografica della città.
I materiali della sezione etrusca del Museo Civico Archeologico, databili tra la metà del VI e il IV sec. a.C., provengono dai sepolcreti, quasi tutti scavati verso la fine del secolo scorso sotto la direzione di Antonio Zannoni, Ingegnere Capo del Comune di Bologna, che riportò alla luce centinaia di tombe e le tracce dell'abitato.
La scoperta fortuita di una tomba etrusca all'interno del cimitero comunale della Certosa dà avvio alla lunga serie dei rinvenimenti e al recupero di 417 tombe.
Si tratta della prima grande scoperta archeologica di Bologna e gli scavi sono seguiti con fervore dalla cittadinanza. Il clima di entusiasmo sfocia nel 1874 in una grande rappresentazione a tema, Il Carnevale degli Etruschi, una sfilata in maschera che vuole celebrare gli antichi antenati.
Le centinaia di oggetti recuperati durante lo scavo della Certosa danno un forte stimolo alla nascita nel 1881 del Museo Civico Archeologico, di cui costituiscono il nucleo più importante.
Tuttora i materiali del sepolcreto rappresentano non solo la documentazione più ricca e meglio conservata della Bologna etrusca, ma anche un punto di riferimento generale per lo studio di un intero periodo cronologico, che dal sepolcreto prende nome (fase Certosa).
Già dal primo allestimento nel Museo sono state esposte alcune tombe strappate dal terreno del sepolcreto, tuttora presenti, per mostrare al visitatore come si presentavano al momento dello scavo.